63 Days è ambientato nel periodo storico della Seconda Guerra Mondiale. Il nostro protagonista rientra nella prima generazione nata durante una Polonia libera, dopo circa 123 (sembrano numeri messi a caso) anni di occupazione straniera.
Grafica
Storia
Meccaniche
Coinvolgimento
Innovazione
63 Days è ambientato nel periodo storico della Seconda Guerra Mondiale. Il nostro protagonista rientra nella prima generazione nata durante una Polonia libera, dopo circa 123 (sembrano numeri messi a caso) anni di occupazione straniera.
Titolo del gioco
Data di uscita: 26/09/2024
DLC:
Il gioco - Le basi
In 63 Days il nostro scopo è quello principalmente di sopravvivere il più a lungo possibile, anche perché se muoiono tutte le pedine il gioco finisce (ma non mi dire). Per chi ha padronanza di questo stile di gioco, può comprendere subito le meccaniche, che per altri potrebbero essere difficili da apprendere subito, come la selezione del personaggio, l’esecuzione contemporanea delle azioni come il lancio di una granata e nello stesso tempo accoltellare un nemico.
Il gioco ci offre una bella vista dall’alto, in modo da poter controllare le nostre pedine e vedere cosa succede intorno a noi, ma questo ovviamente non ci aiuterà a vincere, ma giusto per studiare le mosse da fare per poter raggiungere il nostro obiettivo, con senza gravi perdite.
Prima di raggiungere la sessione seguente, vi comunico che c’è una DEMO scaricabile (almeno per STEAM), così potete provare il gioco prima di fare l’acquisto.
Grafica & Meccaniche di gioco
Per quanto riguarda LA GRAFICA, non posso non notare che non ci sono molti cambiamenti o migliorie dai giochi simili. I giochi che ho potuto provare e che hanno avuto dei veri miglioramenti sono stati Commandos HD e Desperados III. Questi essendo giochi “antichi”, hanno avuto la loro dose di miglioramento. Però su 63 Days posso dire che ci sono molte cose interessanti, o almeno per me. La mappa è ben curata, ci sono tantissimi elementi in gioco che anche sono inutili per se, sono utili per riempire gli spazzi vuoti, come delle semplici casse, tavoli, alberi, pozzanghere, il giusto per rendere realistico il gioco.
Purtroppo per le MECCANICHE DI GIOCO posso dirvi poco, anche perché ho avuto modo di giocarci giusto quel che bastava per capire di che tipologia si trattava. Infatti le basi sono le stesse dei giochi simili a 63 Days. Vi avevo scritto in anticipo che si basava molto sul tempismo e sulla sincronizzazione degli eventi. In Desperados III e in Commandos era la stessa cosa, un po’ difficile da fare per le persone alle prime armi, ma sono cose fattibili dopo aver almeno fallito una decina di volte.
Oltre alle azioni da eseguire a tempo, ci sono anche i movimenti da eseguire da soli o con l’aiuto di un personaggio, come lo scavalcare, lo spostamento di cadaveri o il semplice “far da diversivo”. Non ci dimentichiamo che il gioco non è uno strategia a turno, quindi non ci saranno momenti di pausa in attesa che un bot o un giocatore (c’è il multiplayer) faccia la sua mossa, tutto un bel botta e risposta. Ma poiché non ho amici o persone con cui giocarlo, purtroppo non posso darvi altre informazioni al riguardo.
La storia - In breve
Sarebbe quasi una breve recensione alla fine, quello che ho scritto sopra è la stessa cosa che dovrei scrivere qui.
Conclusione
In fin dei conti, anche se il gioco l’ho provato più che giocato, 63 Days è un gioco impegnativo e anche molto. Non è assolutamente adatto a tutti i giocatori, io per esempio sono uno di quelli che lo apprezzano ma non lo giocherei ogni santo giorno, forse quando ero piccolo che ero alle prese con Commandos ci avrei sicuramente giocato con più impegno.
Comunque lo trovo interessante come gioco, sicuramente ci metterò mano nuovamente.
Pro
Contro
- Bella la grafica
- Si può giocare con amici in multiplayer
- Non delude i suoi simili
- Troppo macchinoso per chi è alle prime armi
- Diventa monotono alle lunghe
- Purtroppo bisogna dedicarci molto tempo
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